Casa della cultura Cemerunense
Camerun Museum




Il Camerun, un luogo che in Italia evoca, in molti, soltanto ricordi pallonari legati al fantastico titolo mondiale portato a casa dallo squadrone di Bearzot nel 1982. Eppure, una serie di circostanze che stiamo per vedere, hanno determinato un gemellaggio tra Vasanello e la città di Dschang dalle implicazioni molto proficue dal punto di vista culturale e non solo. Portando l’amministrazione comunale del piccolo centro cimino, grazie ad un finanziamento della Regione Lazio, a realizzare addirittura questa Casa della cultura camerunense in terra di Tuscia: l’unica fuori dal paese africano.
Il sodalizio tra i Comuni di Vasanello e Dschang inizia a prendere piede nel 2002 grazie ad una circostanza a dir poco curiosa: un allevamento di conigli. Sorta a Vasanello nel 1992 grazie ad un’intuizione del professor Alessandro Finzi, responsabile del Centro Sperimentale Allevamenti Cunicoli Alternativi dell’Università degli Studi della Tuscia, la struttura, diretta da Giorgio Mariani, si proponeva l’insegnamento dell’allevamento integrato delle piccole specie ad uso familiare nei paesi in via di sviluppo. Nutrite, quindi, le delegazioni che da ogni parte del mondo giungevano qui per cercare una soluzione al cronico problema rappresentato dalla fame.
Fu così che l’amministrazione comunale, presieduta dal sindaco Primo Paolocci, iniziò a prendere in seria considerazione l’idea di gemellarsi con una di queste realtà. La scelta cadde sul Camerun soprattutto grazie a Martin Sanou Sobzé, presidente di Sinergia Camerun, assiduo frequentatore dell’allevamento, originario di Dschang, l’antica capitale Bamiléké e capoluogo della Menoua, uno degli otto distretti in cui è diviso l’Ovest del Camerun. Il primo passo istituzionale per il gemellaggio si tiene nel maggio del 2003, con la visita ufficiale delle autorità di Dschang a Vasanello. La prima visita ufficiale dell’amministrazione comunale di Vasanello a Dschang arriva nel marzo del 2004: ne fanno parte il vicesindaco Antonio Porri, l’assessore alla cultura Alberto Mastromichele, l’assessore allo sport e turismo Lorenzo Petrarca, e il capogruppo di maggioranza Sandro Filosa.
Grazie a queste sinergie da allora sono sbarcati in Camerun container di beni di prima necessità e sviluppo, un’ambulanza e sono stati realizzati svariati pozzi a captazione idrica.
Più avanti, approfittando del bando regionale n° 749 del 5 ottobre 2007 denominato “Diamo gambe alle idee dei piccoli comuni”, viene sviluppato un progetto di intercultura scolastica finalizzato alla realizzazione di una Casa della cultura camerunense, da allestire in locali prospicienti la biblioteca comunale. A tutta prima la cosa poteva sembrare una scommessa un po’ folle, data la siderale distanza proprio culturale tra realtà così diverse. Eppure, il 21 luglio 2008 la Giunta Regionale del Lazio si esprimeva favorevolmente stanziando i fondi necessari alla realizzazione del progetto: l’amministrazione aveva vinto la sua scommessa. La Casa della Cultura Camerunense di Vasanello è stata inaugurata il 30 marzo 2012. La sua collezione di manufatti e simbolismi del Camerun è davvero molto particolare.
Camerun a place that, for many in Italy, evokes only football memories tied to the fantastic World Cup victory brought home by Bearzot’s legendary squad in 1982. Yet, a series of circumstances, which we are about to explore, led to a twinning between Vasanello and the city of Dschang, resulting in highly fruitful cultural and practical implications. This partnership even prompted the municipal administration of the small Cimino town, thanks to funding from the Lazio Region, to establish a Cameroonian Cultural Center in Tuscia—the only one of its kind outside of Africa.
The bond between the municipalities of Vasanello and Dschang began to take shape in 2002, thanks to a rather curious circumstance: a rabbit farm. Established in Vasanello in 1992 through the initiative of Professor Alessandro Finzi, head of the Experimental Center for Alternative Rabbit Breeding at the University of Tuscia, the facility, managed by Giorgio Mariani, aimed to teach integrated small-scale livestock farming for family use in developing countries. As a result, numerous delegations from around the world came here seeking solutions to the chronic issue of hunger.
This led the municipal administration, under Mayor Primo Paolocci, to seriously consider twinning with one of these communities. The choice fell on Cameroon, largely thanks to Martin Sanou Sobzé, president of Sinergia Camerun and a frequent visitor to the farm. Sobzé, a native of Dschang—the ancient Bamiléké capital and administrative center of the Menoua district in western Cameroon—played a key role in fostering this connection.
The first institutional step toward the twinning took place in May 2003, with an official visit by Dschang authorities to Vasanello. The first official visit by Vasanello’s municipal administration to Dschang followed in March 2004, involving Deputy Mayor Antonio Porri, Cultural Councillor Alberto Mastromichele, Sports and Tourism Councillor Lorenzo Petrarca, and Majority Leader Sandro Filosa.
Thanks to these synergies, containers of essential goods and development supplies, as well as an ambulance, were sent to Cameroon, and several water wells were constructed. Later, taking advantage of Regional Call No. 749 of October 5, 2007, titled “Let’s Give Legs to the Ideas of Small Towns,” a school intercultural project was developed to establish a Cameroonian Cultural Center in premises adjacent to the municipal library. At first glance, this might have seemed like a somewhat audacious gamble, given the vast cultural distance between such different realities. Yet, on July 21, 2008, the Lazio Regional Government approved the necessary funding, and the administration’s bet paid off.
The Cameroonian Cultural Center in Vasanello was inaugurated on March 30, 2012. Its collection of Cameroonian artifacts and symbolic items is truly unique, offering a fascinating glimpse into the rich cultural heritage of Camerun.

