Pieve di Santa Maria Assunta
Santa Maria Assunta Church



La chiesa è sorta a ridosso, inglobandolo, di un bastione dell’impianto difensivo del castrum romano. A dimostrarlo il campanile, ricavato da una precedente torre di guardia e il muraglione che, fino al 1885, anno in cui venne purtroppo demolito, univa l’edificio al massiccio torrione sud-occidentale del castello (vedi nr. 2, “Il Muraglione che non c’è più”).
La struttura che vediamo oggi risale all’XI secolo e fu eretta, vista la prossimità della Via Amerina, come pieve di pellegrinaggio (Fonte: “Solstizio eterno”, Camilian Demetrescu, Il Cerchio Edizioni, Rimini, 1997). Di straordinario interesse, nella sua unicità, è la simbologia dei capitelli, legata all’evoluzione della ipsilon pitagorica che per metonimia si incarna in metafora del Cristo.
L’interno presenta una pianta a tre navate, divise da colonne con capitelli in peperino, i cui motivi sono legati alla decorazione “comasco-lombarda”. Sul presbiterio, sopraelevato, si affacciano tre absidi: le due laterali presentano affreschi del XII secolo di influenza bizantina. La cripta sotto l’altare maggiore occupa un posto privilegiato nel cuore dei vasanellesi in quanto ospita le reliquie del patrono San Lanno.
Pregevolissimo è il busto in argento e bronzo dorato, raffigurante il santo, donato alla chiesa di Santa Maria da don Giulio Cesare Colonna nel 1754: a realizzarlo uno dei più importanti ed eclettici argentieri dell’epoca, Vincenzo Belli. Altro capolavoro è la statua in cera del patrono – al cui interno sono conservate le sue reliquie -, realizzata nel 1887 dal fiorentino Gioacchino Mortula di cui purtroppo non si sa nulla.
La straordinaria conoscenza dell’anatomia, unita all’alta perizia artistica, suggeriscono tuttavia l’opera di un professionista di raro talento forse proveniente dalla scuola di ceroplastica della Specola di Firenze.
The church was built adjacent to and incorporating a bastion from the defensive system of the Roman castrum. This is evidenced by the bell tower, which was made from a previous watchtower, and the massive wall that, until it was unfortunately demolished in 1885, connected the building to the southwestern tower of the castle (see no. 2, ‘The Wall That Is No Longer There’).
The structure we see today dates back to the 11th century and was erected, given its proximity to the Via Amerina, as a pilgrimage church (Source: ‘Solstizio eterno,’ Camilian Demetrescu, Il Cerchio Edizioni, Rimini, 1997). Of extraordinary interest, in its uniqueness, is the symbolism of the capitals, related to the evolution of the Pythagorean Y, which by metonymy is embodied as a metaphor of Christ.
The interior features a three-nave layout, divided by columns with peperino stone capitals, whose motifs are linked to the ‘Comasco-Lombard’ decoration. The raised presbytery is flanked by three apses: the two lateral ones have 12th-century frescoes influenced by Byzantine art. The crypt beneath the main altar holds a special place in the hearts of the people of Vasanello, as it houses the relics of the patron saint, San Lanno.
Of great value is the silver and gilded bronze bust of the saint, donated to the Church of Santa Maria by Don Giulio Cesare Colonna in 1754. It was crafted by one of the most important and eclectic silversmiths of the time, Vincenzo Belli. Another masterpiece is the wax statue of the patron saint, which contains his relics, created in 1887 by the Florentine artist Gioacchino Mortula, about whom unfortunately little is known. However, the extraordinary knowledge of anatomy, combined with high artistic skill, suggests that this work was made by a rare talent, possibly from the wax modeling school of the Specola in Florence.

