Cunicchio

Cunicchio




Voce dialettale che indica la parola “cunicolo”. Anche se, considerando la destinazione d’uso per cui è stato realizzato, la parola più esatta per indicare quella che era un’opera idraulica sarebbe “chiusa”.

Eppure, come noto, una chiusa ha motivo di essere solo in presenza di un fiume, torrente, o comunque di un cospicuo specchio d’acqua… che però qui non esiste. E nessun vasanellese vivente ne ha memoria. Tuttavia, a circa duecento metri verso nord-est una vasta depressione da tempo immemore nota come “Poggio del Lago” offre un rilevante indizio. Ecco cosa scrive in proposito don Ermenegildo Costanzi nel 1794: “[…] Di fatto non più di un mezzo miglio in circa da detta terra (di Bassanello N.d.R.) […]

si vede, e meritatamente da molti si sostiene, che esistesse il sopraddetto celebre Lago Vadimóne in un sito, che oggi chiamasi le Prata del Lago (Poggio del Lago N.d.R.), giacché, essendo stato detto lago deviato, come osservasi dai cunicoli, che tuttora rimangono, il letto di detto lago forma in oggi una verde prataria […]”

In buona sostanza il Costanzi ci informa che le acque del Lago Vadimóne, opportunamente incanalate, venivano utilizzate per annaffiare i campi e gli orti. In effetti, ad ovest dell’ultima delle chiuse rimaste (Il Costanzi ne parla al plurale, quindi non era la sola), si estende per circa 900 metri un vasto canale artificiale che sfocia nel Fosso di Aliano.

Lungo questo canale ancora oggi sono presenti una miriade di piccole dighe che, retaggio antico, permettono ai coltivatori di creare dei piccoli invasi alimentati oggi dalle acque di scolo dei terreni tutt’intorno a Poggio del Lago, utilizzati per annaffiare orti e noccioli. Ergo, un lago a Vasanello c’era eccome, ma visto che non era evidentemente alimentato da fonti sorgive significative – che terremoti o chissà cos’altro possono peraltro aver deviato – con il trascorrere dei secoli, a causa delle irrigazioni intensive, ha finito per prosciugarsi (vedi n° 21, Lago Vadimóne)

A dialectal term referring to the word “tunnel.” However, considering the intended use for which it was built, the more accurate term for what was essentially a hydraulic structure would be “sluice.” Yet, as is well known, a sluice only makes sense in the presence of a river, stream, or at least a significant body of water… which, however, does not exist here. And no living resident of Vasanello has any memory of one.

Nevertheless, about two hundred meters to the northeast, a vast depression, known since time immemorial as Poggio del Lago (Hill of the Lake), provides an important clue. On this matter, Don Ermenegildo Costanzi wrote in 1794:

“Indeed, no more than half a mile or so from said town (of Bassanello, Editor’s Note) […] one can see, and many rightly maintain, that the aforementioned famous Lake Vadimone once existed in a place today called Le Prata del Lago (Poggio del Lago, Editor’s Note), since, as observed from the tunnels that still remain, the lake was diverted, and its former bed now forms a green meadow […].”

Essentially, Costanzi informs us that the waters of Lake Vadimone were deliberately channeled and used to irrigate fields and gardens. In fact, to the west of the last remaining sluice (Costanzi refers to them in the plural, so there must have been more than one), a vast artificial canal extends for about 900 meters, emptying into the Fosso di Aliano stream. Along this canal, a multitude of small dams can still be found today—an ancient legacy that allows farmers to create small reservoirs, now fed by runoff water from the lands surrounding Poggio del Lago, used for irrigating vegetable gardens and hazelnut orchards.

Thus, there truly was a lake in Vasanello. However, since it was evidently not fed by significant natural springs—which may have been diverted by earthquakes or other unknown factors—over the centuries, due to intensive irrigation, it eventually dried up (see No. 21, Lake Vadimone).